Biografia

La Selvaggi Band così come furono chiamati dall’amico missionario Padre Marino Bettinsoli alla loro prima apparizione pubblica, arriva dalla Valle del Ferro, la Val Trompia in provincia di Brescia. Ed è proprio l’aggettivo “selvatico” nel senso più alpino del termine, a descrivere nel migliore dei modi il loro approccio nei confronti della musica: istintivo, libero e naturale. Canzoni proposte in un folk di chiara attitudine celtica ricercato nei suoni e nelle forme, che si miscela perfettamente con il cantautorato italiano e dialettale. Nelle loro canzoni si possono trovare riferimenti alla scuola milanese dei primi anni sessanta (Svampa, Jannacci, Medici), ma anche ai più recenti episodi folk dei bresciani Charlie Cinelli, Braghini e dell’orobico Van De Sfroos,  nonché dei camuni Dario Canossi (LUF) e Alessandro Ducoli (autori quest’ultimi, con cui vantano collaborazioni nelle ultime esperienze discografiche).

La Selvaggi Band ha iniziato a muovere i primi passi verso la prima metà degli anni ’ 90, partendo proprio da Lodrino loro paese natìo. Subito segnalatisi al pubblico con il loro album d’ esordio EN DIALÈT (2003), hanno consolidato la propria identità artistica collaborando con i maggiori esponenti del folk bresciano e con la storica iniziativa GÓI DE CÖNTÁLA (che ogni anno raccoglie numerosi artisti dialettali bresciani e non). Negli anni successivi hanno pubblicato due acclamati album, QUÀRT DÉ LÜNA (2011) e PIOMBO, FERRO E CHITARRE (2014), con cui si sono segnalati alla critica come una delle realtà più affermate del folk bresciano. Non ultima la loro partecipazione a EXPO 2015 in veste di ambasciatori della lingua I.G.T. (nella stessa occasione Davide Van De Sfroos, durante il concerto di chiusura dell’Esposizione Universale, ha suonato una loro canzone “Nardo” proprio per sottolineare la grande forza d’unione comunicativa della musica locale).

Nel 2016 la “Selvaggi Band” si è proposta al grande pubblico con l’ album SUI NOSTRI PASSI, rileggendo in chiave acustic-celtic alcuni dei migliori episodi tratti dai lavori precedenti. Nell’ album sono contenuti anche due brani inediti (tra cui Èl Gnaro dedicato all’ alpinista Silvio Mondinelli). Un album di 11 canzoni ricco di collaborazioni che vede la partecipazione del fisarmonicista Andrea Bettini, del batterista Alessandro Pedretti, del banjoista Andrea Zampatti, della flautista Elisa Grazioli, e di autentici assi della canzone bresciana come Charlie Cinelli, Alessandro Ducoli e Alessandro Sipolo.

Il 2019 vede la nascita di GRANELLI DI SALE, album di tredici tracce inedite ben dosate, dove il dialetto e le sonorità che spaziano dalla Lombardia all’Irlanda vengono accostate con capacità, dalle classiche ballate ai ritmi più lenti ed introspettivi. La cosa che colpisce del disco, tra le altre cose, sono le storie cantate che variano da situazioni più leggere come le tipiche storie di paese, viste che spaziano tra i paesaggi montani ed i loro sentieri, a viaggi più introspettivi dentro vite di persone realmente esistite come “Puntalmana”, “Francesco” e “Lo chiamavano Jimi”. Tra le varie collaborazioni troviamo le voci di Alberto Visconti (L’Orage) e di Cisco Bellotti (Modena City Ramblers), con cui la banda selvaggia avrà il piacere di collaborare successivamente per un grande concerto Rambler-selvaggio al Teatro San Faustino di Sarezzo.

 

FORMAZIONE ATTUALE:

Giovanni Pintossi: voce, chitarra acustica

Nicola Panteghini: chitarra elettrica, bouzouki, cori

Davide Boccardi: violino, cori

Stefano Grazioli: flauto, cornamusa, ocarina, clarinetto, cori

Mattia Ducoli: fisarmonica, cori

Marco Fedrigolli: basso, contrabbasso

Alessandro Pedretti: batteria

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